Interno con una donna di spalle. L’autore è Wilhelm Hammershøi, l’opera è stata dipinta nel 1903 e si trova al Randers Museum of Art.
La protagonista è una donna vestita di nero con un vassoio argentato sotto il braccio e la testa reclinata verso destra. L’interno dell’appartamento è scarno e l’unico elemento che in qualche modo lo personalizza, è il contenitore in ceramica sul mobile a sinistra.
Un raggio di luce illumina la nuca della donna e crea un contrasto tra la pelle chiara e l’abito nero, il cui orlo leggermente abbassato sul collo accentua la delicatezza della postura. La scena è ambientata nell’appartamento dello stesso autore in Strandgade, a Copenaghen
L’autore
Wilhelm Hammershøi nacque a Copenaghen nel 1864 e qui morì nel 1916 a soli 52 anni, per un cancro alla gola.
Talento precoce, ebbe come maestro Christen Kierkegaard, fratello del famoso filosofo Soren Kierkegaard.
Nel 1891 sposò Ida Ilsted, di 5 anni più giovane, sorella del pittore e amico di infanzia Peter Ilsted.
Hammershøi è un pittore poco noto fuori dalla Danimarca, è divenuto popolare solo in tempi recenti per alcune retrospettive organizzate in vari paesi europei e anche in Italia.
La sua tavolozza cromatica è limitata: predominano i grigi e i toni desaturati, non vi sono sbalzi cromatici, c’è una grande attenzione alla luce e le scene sono solitamente angoli del suo appartamento. Spesso in questi ambienti minimalisti viene ritratta la moglie Ida, sempre in rigoroso abito nero e quasi sempre di spalle. Si dice che il pittore preferisse ritrarla di spalle perché Ida soffriva di depressione e il suo volto era malinconico e afflitto.
Gli interni
Gli interni dipinti da Hammershøi sono molto semplici, minimalisti, tanto da ricordare gli arredi di un noto mobilificio scandinavo; per la scelta di dipingere interni di appartamenti, è stato talvolta accostato a Vermeer.
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Vermeer, donna che legge una lettera |
Anche Vermeer infatti era solito dipingere stanze in cui donne venivano ritratte in atteggiamenti quotidiani. Tuttavia gli interni di Vermeer vengono ravvivati dalle azioni delle donne, quegli spazi raccontano una storia, mentre quelli di Hamnershøi fanno solo da palcoscenico alla solitudine: i pensieri che impegnano la mente di Ida sono un dialogo interiore dal quale chiunque è escluso.