Cerca nel blog

martedì 26 aprile 2022

Interni di solitudine

 Interno con una donna di spalle. L’autore è Wilhelm Hammershøi, l’opera è stata dipinta nel 1903 e si trova al Randers Museum of Art.

La protagonista è una donna vestita di nero con un vassoio argentato sotto il braccio e la testa reclinata verso destra. L’interno dell’appartamento è scarno e l’unico elemento che in qualche modo lo personalizza, è il contenitore in ceramica sul mobile a sinistra.

Un raggio di luce illumina la nuca della donna e crea un contrasto tra la pelle chiara e l’abito nero,  il cui orlo leggermente abbassato sul collo accentua la delicatezza della postura. La scena è ambientata nell’appartamento dello stesso autore in Strandgade, a Copenaghen











L’autore

Wilhelm Hammershøi nacque a Copenaghen nel 1864 e qui morì nel 1916 a soli 52 anni, per un cancro alla gola.

Talento precoce, ebbe come maestro Christen Kierkegaard, fratello del famoso filosofo Soren Kierkegaard.

Nel 1891 sposò Ida Ilsted, di 5 anni più giovane, sorella  del pittore e amico di infanzia Peter Ilsted. 

Hammershøi è un pittore poco noto fuori dalla Danimarca, è divenuto popolare solo in tempi recenti per alcune retrospettive organizzate in vari paesi europei e anche in Italia.

La sua tavolozza cromatica è limitata: predominano i grigi e i toni desaturati, non vi sono sbalzi cromatici, c’è una grande attenzione alla luce e le scene sono solitamente angoli del suo appartamento. Spesso in questi ambienti minimalisti viene ritratta la moglie Ida, sempre in rigoroso abito nero e quasi sempre di spalle. Si dice che il pittore preferisse ritrarla di spalle perché Ida soffriva di depressione e il suo volto era malinconico e afflitto.






Gli interni

Gli interni dipinti da Hammershøi sono molto semplici, minimalisti, tanto da ricordare gli arredi di un noto mobilificio scandinavo; per la scelta di dipingere interni di appartamenti, è stato talvolta accostato a Vermeer

Vermeer, lezioni di musica

Vermeer, donna che legge una lettera


Anche Vermeer infatti era solito dipingere stanze in cui donne venivano ritratte in atteggiamenti quotidiani. Tuttavia gli interni di Vermeer vengono ravvivati dalle azioni delle donne, quegli spazi raccontano una storia, mentre quelli di Hamnershøi fanno solo da palcoscenico alla solitudine: i pensieri che impegnano la mente di Ida sono un dialogo interiore dal quale chiunque è escluso.

giovedì 21 aprile 2022

L’italiana di Van Gogh

 Van Gogh la ritrae in una opera di piccole dimensioni, circa 30x40cm conservata al Van Gogh Museum di Amsterdam.



Lei è Agostina Segatori, proprietaria del Café Le Tambourin, che si trovava al numero 62 del Boulevard di Clichy nel quartiere di Montmartre a Parigi ed era così chiamato per i tipici tavoli a forma di tamburello.
Van Gogh la ritrae nel 1887, seduta ad un tavolo del suo locale. La donna fuma una sigaretta, atteggiamento insolito in una donna allora come adesso e ha davanti a sè un boccale di birra poggiato su due piattini ciò vuol dire che è già al secondo boccale. Vicino a sè un frivolo ombrellino da sole sembra ricordare tempi passati.
Alle sue spalle, sullo sfondo, si scorgono delle stampe di soggetti giapponesi. Si tratta di una raccolta di Van Gogh, appassionato di soggetti artistici giapponesi, che organizzò una mostra proprio nel locale della Segatori.
La donna ha una espressione solitaria, disillusa, come distaccata: di lì a poco infatti il locale fallirà e da questo dissesto finanziario Agostina non si riprenderà mai più. Morirá a Parigi, sola e malata,  nel 1910.
Si è detto che tra Vincent, assiduo frequentatore del locale tanto da organizzarvi la mostra delle sue stampe che risultò un vero flop, e Agostina, vi fosse un legame sentimentale. Vincent ne parla in qualche lettera al fratello Theo, in più, questo non è l’unico ritratto di Agostina fatto da  Van Gogh, che la ritrasse anche  più volte nuda, fatto non insolito per una che di mestiere faceva anche la modella.  Di certo tra i due nacque una profonda amicizia, proprio per quel comune sentirsi disillusi verso le proprie esistenze.
L’ italiana - Vincent Van Gogh  - musee d’Orsay


Ma chi era Agostina Segatori?

Si sa che era nata  vicino ad Ancona, nelle Marche. Donna autonoma e molto volitiva, per motivi ignoti, era approdata a Parigi dove aveva fatto la modella e la prostituta.
Ma non si era abbandonata ad un destino che pareva segnato. Aveva messo da parte i suoi guadagni e a Parigi aveva aperto il Cafè LeTambourin dove era entrata in contatto con molti artisti come Corot, Manet, Dantan, per i quali aveva fatto da modella.
 Bella, di una bellezza tipicamente mediterranea, qui è ritratta da Corot, nel 1866, poco dopo il suo arrivo a Parigi e prima, pare, di avere un figlio dal pittore Dantan, poi legittimato da quello che, stando alle carte, divenne suo marito, Pierre Gustave Moriére.



La pernice di Brugel

 Il quadro è conosciuto con il titolo di “la caduta di Icaro”, opera di Brugel , conservato al Museo Reale di Belle arti in Belgio. Per trov...