Un gatto nascosto
Il gatto è quello di Olympia, famoso quadro dipinto da Manet, conservato al Musé d’Orsay.
L’opera fu dipinta da Manet dopo “colazione sull’erba”, nel 1863. Accettato per l’esposizione al Salon di Parigi, fu bersagliato di critiche.Manet ritrae una prostituta. Molti segni sono infatti inequivocabili nell’identificare la protagonista come tale: innanzitutto il nome Olympia, molto diffuso fra le prostitute di rango, il collarino nero, le ciabattine, una calzata e l’altra abbandonata, la serva nera con il mazzo di fiori alle spalle. Difatti le donne bianche rifiutavano di prestare servizio presso le prostitute, ritenendo che in qualche modo la loro reputazione ne venisse contagiata.
Ma perché le critiche? Eppure di donne nude distese ne erano state già dipinte molte. Manet dichiarò di essersi ispirato addirittura alla Venere di Tiziano
Ma Tiziano aveva dipinto innanzitutto una Dea, in posa sensuale, simbolo dell’amore; il cagnolino addormentato ai piedi sottolinea il richiamo all’amore coniugale. Il soggetto di Manet è invece provocatorio: la sua protagonista è una prostituta, che osa puntare lo sguardo sul visitatore, in maniera quasi arrogante
E ai suoi piedi c’è un gatto, con la coda dritta, simbolo di indipendenza ed ulteriore richiamo all’erotismo. Quel gatto “leggendario” e “buffissimo” che Zola, amico di Manet, invitava a cercare nel quadro per invogliare i suoi concittadini ad andare ad osservare il dipinto.Ma chi era la donna dipinta da Manet?
Si chiamava Victorine Meurent. Era nata nel 1844, 12 anni dopo Manet. Era modella, pittrice, suonatrice di chitarra. Si conserva un suo autoritratto con una palma, pervenuto a noi con il titolo di “domenica delle palme”
Non era la prima volta che Manet la ritraeva, è ancora lei infatti la donna nuda tra i due giovani ben vestiti in “colazione sull’erba”. Tuttavia le è sempre stata attribuita una fama non acclarata di prostituta, tant’è che diversi libri di arte riportano la falsa notizia che morì sola ed alcolizzata. Ma le cose non stanno così: morì all’età di 83 anni, a Parigi, dove si era trasferita a vivere con una amica insegnante. Non avendo eredi, alla sua morte il suo patrimonio artistico fu disperso ed in larga parte andò distrutto. Resta solo quel suo delicato autoritratto con la palma in mano.
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