Van Gogh la ritrae in una opera di piccole dimensioni, circa 30x40cm conservata al Van Gogh Museum di Amsterdam.
Lei è Agostina Segatori, proprietaria del Café Le Tambourin, che si trovava al numero 62 del Boulevard di Clichy nel quartiere di Montmartre a Parigi ed era così chiamato per i tipici tavoli a forma di tamburello.
Van Gogh la ritrae nel 1887, seduta ad un tavolo del suo locale. La donna fuma una sigaretta, atteggiamento insolito in una donna allora come adesso e ha davanti a sè un boccale di birra poggiato su due piattini ciò vuol dire che è già al secondo boccale. Vicino a sè un frivolo ombrellino da sole sembra ricordare tempi passati.
Alle sue spalle, sullo sfondo, si scorgono delle stampe di soggetti giapponesi. Si tratta di una raccolta di Van Gogh, appassionato di soggetti artistici giapponesi, che organizzò una mostra proprio nel locale della Segatori.
La donna ha una espressione solitaria, disillusa, come distaccata: di lì a poco infatti il locale fallirà e da questo dissesto finanziario Agostina non si riprenderà mai più. Morirá a Parigi, sola e malata, nel 1910.
Si è detto che tra Vincent, assiduo frequentatore del locale tanto da organizzarvi la mostra delle sue stampe che risultò un vero flop, e Agostina, vi fosse un legame sentimentale. Vincent ne parla in qualche lettera al fratello Theo, in più, questo non è l’unico ritratto di Agostina fatto da Van Gogh, che la ritrasse anche più volte nuda, fatto non insolito per una che di mestiere faceva anche la modella. Di certo tra i due nacque una profonda amicizia, proprio per quel comune sentirsi disillusi verso le proprie esistenze.
Ma chi era Agostina Segatori?
Si sa che era nata vicino ad Ancona, nelle Marche. Donna autonoma e molto volitiva, per motivi ignoti, era approdata a Parigi dove aveva fatto la modella e la prostituta.
Ma non si era abbandonata ad un destino che pareva segnato. Aveva messo da parte i suoi guadagni e a Parigi aveva aperto il Cafè LeTambourin dove era entrata in contatto con molti artisti come Corot, Manet, Dantan, per i quali aveva fatto da modella.
Bella, di una bellezza tipicamente mediterranea, qui è ritratta da Corot, nel 1866, poco dopo il suo arrivo a Parigi e prima, pare, di avere un figlio dal pittore Dantan, poi legittimato da quello che, stando alle carte, divenne suo marito, Pierre Gustave Moriére.
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