Sono rare le pittrici in un mondo a prevalente dominanza maschile. Chissà poi perché: le Muse, creature mitologiche protettrici delle arti e della pittura, erano femmine.
Comunque tra le poche donne che sono diventate famose per la pittura non si può trascurare certamente Rachel Ruysch.
La pittrice
Rachel nacque a L’Aia nel 1664. Figlia di un professore anatomista e botanico, rivelò fin dall’infanzia la sua grande abilità nel disegno. Il padre assecondò questo suo talento e la mandò a studiare alla bottega di Van Aelst, pittore di Deft.
Entrò a far parte della Corporazione di San Luca, quella dei pittori, anche se non è documentato con certezza. Possiamo presumere che, il fatto di essere donna, le abbia potuto creare qualche piccolo problema in una società, quella olandese del 1600, molto meno sessista di quella attuale.
Sposò un pittore dal quale ebbe dieci figli. La sua fama di grande interprete delle nature morte con soggetti botanici la portò alla corte dell’Elettore Palatino, con il quale stese un contratto.
Il contratto stabiliva che consegnasse all’Elettore almeno un quadro all’anno; in cambio, le sarebbe stato concesso di non vivere a corte, come era dovuto agli artisti che facevano parte dell’entourage dell’Elettore, ma di starsene a casa sua, per accudire la sua numerosa prole: uno dei primi esempi di lavoro agile della storia!
L’Elettore donò alcune opere di Rachel Ruysch ai Medici di Firenze, per questo le troviamo oggi conservate agli Uffizi.
Morì nel 1750 a 86 anni, longevità straordinaria per l’epoca, continuando a dipingere fino alla fine.
Tra le sue opere, il dipinto conosciuto come “Frutta con insetti” o “sottobosco, frutta e insetti” conservato, appunto, agli Uffizi.
Lo stile
Chiaramente rococò, si basa su sfondi neri su cui campeggiano nature morte con frutta, fiori, insetti o piccoli animali.
Talvolta, per potenziare la texture del quadro, Rachel aggiunge muschio vero o frammenti di ale di farfalle.
La pittura è ben definita e i dettagli botanici, che rivelano gli insegnamenti del padre, sono estremamente accurati. I soggetti spesso si ripetono con qualche piccola variante.
Il quadro
In un sottobosco sono raffigurati gruppi di frutta, pesche, susine tardive, con fiori e farfalle, vermi, lumache. In primo piano una lucertola ghermisce un uovo da un piccolo nido di uccelli e lo divora.
Si tratta di una scena bucolica, con allegorie alla vita e alla riproduzione: le pesche e le prugne sono un richiamo alla sessualità, simbolo molto evidente nella prugna con la fessura che ricorda l’organo genitale femminile, e come se non bastasse, le uova alludono alla nascita e i ricci di castagna, sono un simbolo della castità della Vergine.
Ma ci sono anche insetti e lucertole, associati al demonio. La lucertola, in particolare, sta divorando un uovo del piccolo nido, simbolo della caducità della vita e delle insidie che sempre minano la nascita e la felicità di vivere.
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