Maurice Utrillo nasce destinato ad essere pittore nel 1883 a Montmatre, quartiere di Parigi epicentro dell'arte e del nuovo movimento impressionista. La madre è Susanne Valadon, nata Marie Clementine. Il nome Susanne le fu dato dal pittore Toulose Lautrec. Modella, appunto e pittrice, dà alla luce Maurice a diciannove anni. Le leggende metropolitane dicono che con il bambino neonato in braccio avesse intrapreso un pellegrinaggio nei vari studi degli artisti parigini alla ricerca di un padre potenziale per il bimbo e che fosse stata rifiutata da Renoir e Degas, con commenti poco edificanti sulla bruttezza del piccolo Maurice.
Il che, non dovrebbe stupire più di tanto: oggi per noi sono artisti incommensurabili, ma all’ epoca quasi sconosciuti. Alla fine, per pietà si fece avanti Miquel Utrillo, artista catalano, che riconobbe il piccolo Maurice come suo figlio.
Susanne, pittrice di talento in un mondo tutto al maschile, affidò il bimbo alla nonna materna Madeleine, che fu anche lei fu a suo tempo ragazza madre. Per tacitare i pianti del bimbo la nonna ebbe la stravagante idea di somministrargli vino. Il risultato fu che Maurice a 10 anni era un alcolizzato cronico, soprannominato Litrillo per la sua dipendenza dall'alcol a cui si aggiungevano crisi nervose, disturbi neurologici vari e continui ricoveri in cliniche per malati mentali, finché dopo l'ennesimo ricovero, quando aveva 19 anni, un neurologo suggerì alla madre di interessarlo ad una attività qualsiasi per allontanarlo dall’ alcol. Susanne era pittrice, quindi gli insegnò a dipingere e gli ordinò di portargli un dipinto al giorno.
Maurice comincio quindi a dipingere con accanimento vedute di Parigi, dipinse scorci e immagini che ancora oggi sorprendono per il dettaglio e la plasticità delle forme. Ma l'alcol non lo abbandonò mai, tant'è che quando posava i pennelli tornava a bere, oltre al vino, l'assenzio un liquore stupefacente molto di moda all’ epoca. Sembra che, ostacolato dalla madre nel procurarsi alcolici, sia arrivato persino a bere la trementina con cui diluiva i colori.
A 52 anni sposa Lucie Valore, 5 anni più grande di lui, vedova di un banchiere che diventa subito la sua manager e amministratrice. Maurice muore nel 1955, a 72 anni, molti, se si pensa a come era vissuto.
La pittura di Utrillo
Utrillo ha dipinto vedute e scorci di Parigi, ancora oggi perfettamente identificabili, nonostante molti luoghi siano stati trasformati dalle modifiche urbanistiche. Nei suoi dipinti, sempre nessuna o poche figure umane, in una città ed in un quartiere, Montmarte, che allora come adesso, brulicava di vita.
I suoi paesaggi si stagliano su un cielo bianco, statico, e malinconico, che otteneva mescolando i colori al gesso bianco e all'albume.
Quando ci sono esseri umani, sono ritratti di spalle, distanti l'uno dall'altro, non hanno volto e sono per lo più donne, con un ricco fondoschiena, particolare che ha sollecitato curiosità nei critici. Qualcuno vi ha voluto leggere un complesso edipico verso la madre, che tuttavia non pare fosse dotata di tale caratteristica anatomica.
Quel che è certo è che Maurice visse da rifiutato fin dai primi giorni di vita. Il suo mondo era triste, solitario come lo fu la sua esistenza.