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sabato 10 luglio 2021

Birra e arte

Il bar de “Le Folie Bergere” di Eduard Manet rappresenta una immagine iconica dei passatempi della borghesia francese durante la Belle Epoque.

Il Folie Bergere era un  noto Café-concerto parigino dove si svolgevano anche spettacoli di varietà, un Music Hall diremmo oggi.

Da qui sono passati veri e propri miti dello spettacolo come la ballerina Isadora Duncan, Zsa Zsa Gabor, Maurice Chevalier.

Il locale si trova in rue Richer vicino a rue Lafayette e prende il nome dalla adiacente rue Bergeres



Il dipinto

Il quadro, oggi conservato alla Courtauld  Gallery di Londra, ritrae una scena al bar del Folie Berger. 

Venne dipinto in studio,  nel 1881 quando Manet era ormai già molto malato, colpito da una atassia, una paralisi, forse di origine sifilitica. Eduard Manet morì il 30 aprile 1883.

Nella scena si vede una giovane ragazza, la cameriera del bar che sappiamo chiamarsi Suzon, di fronte al bancone di marmo. Dietro di lei una enorme specchiera riflette lo spazio dilatato del locale. In questa tranche de vie, frammento di vita, si osservano gli avventori del locale, c’ è chi parla, chi  osserva lo spettacolo con i binocoli, in alto infatti si intravede un trapezio e le gambe della trapezista. 

Sulla destra del quadro un signore molto elegante, con i tratti che ricordano l’autore del quadro, sta consegnando la sua ordinazione alla ragazza che per essere una barista, sfoggia una raffinata eleganza: orecchini perlacei, cameo al collo, bracciale dorato, un frivolo mazzolino di fiori appuntato al corpetto. Lo sguardo tuttavia sembra assente e annoiato, la ragazza è immersa nei suoi pensieri.

La birra

Gli occhi dell’osservatore, dopo essersi posati sul volto di Suzon si spostano sul bancone. Qui Manet inserisce una magnifica composizione di natura morta per descrivere quel che si trovava in quel bar:  bottiglie di champagne con il classico cappuccio dorato, un’alzata con mandarini e aranci, allora come adesso ingredienti di molti cocktail, una bottiglia verde che qualcuno interpreta come menta, ma che più correttamente potrebbe essere assenzio, bevanda allora molto alla moda e sia sulla sinistra che sulla destra due bottiglie con un inconfondibile triangolino rosso stampato sull’etichetta.



Si tratta di birra Bass Pale Ale, tutt’ora in produzione. È una birra inglese dal colore rosso ambrato e dal gusto morbido, molto alcolica. Ale sta infatti per Alta Fermentazione; è un metodo di produzione della birra che prevede l’estrazione degli zuccheri da cereali maltati  a temperatura ambiente. Il malto d’orzo e i luppoli fermentati a temperatura ambiente conferiscono alla birra un aroma morbido e intenso.

A sinistra vicino alla birra Bass compare una bottiglia rossa, che ha una sua omologa anche sull’altro lato della scena per dare equilibrio e simmetria e che potrebbe essere rum. Sull’etichetta della bottiglia di sinistra Manet ha elegantemente posto la sua firma, nascondendola quasi per non turbare la composizione.



Qualcuno ha voluto vedere in questo quadro il “testamento spirituale” di Manet; più che un testamento si potrebbe dire un piacevole ricordo di un vecchio passatempo.



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