E' conosciuta come la ragazza con l'orecchino di perla, o ragazza con turbante o ancora la Monna Lisa Olandese, dipinta da Johannes Vermeer, pittore fiammingo, intorno alla metà del 1600: si trova alla MauritsHuis ed è forse il capolavoro più conosciuto di Vermeer.
Ha ispirato romanzi e anche un film, del 2003 con poche parole e molti sospiri; protagonista nella veste della ragazza, Scarlett Johanson.
Chi era Vermeer
Di lui si sa poco e quel che si sa lo si deduce da alcuni documenti. Nacque nel 1632 a Delft in Olanda e vi trascorse tutta la sua esistenza; era un artista ed un mercante. Ebbe 14 figli, 11 dei quali gli sopravvissero.
Nel 1653 lo troviamo iscritto alla Gilda di San Luca (una sorta di corporazione di artisti), ma si sa che non versava la quota di iscrizione, l'ipotesi più probabile è che non potesse permettersi l'iscrizione. Di religione protestante, sposò una ricca ereditiera cattolica. Nel 1662, a 30 anni, lo troviamo tra i decani della Gilda di San Luca, quindi gli affari prosperavano e si presume fosse molto stimato a Delft per poter avere quella carica.
Muore all'improvviso nel 1675 a 43 anni, pochi anche per quei tempi, e lascia la famiglia fortemente indebitata tanto che alcuni creditori vennero in parte soddisfatti con la vendita di alcuni suoi quadri.
Qualcuno si spinse a citare le avverse fortune dovute alla “bolla dei tulipani”, una isteria speculativa che portò alcuni bulbi di tulipani a valere quanto un un appartamento nel centro di Parigi, ma si tratta di un falso storico perché la bolla scoppiò nel 1637 quando Vermeer aveva appena 5 anni.
Di lui restano 36 opere che gli sono attribuite con ragionevole certezza e altre con molti dubbi; ha avuto molti imitatori, tra tutti il più famoso è un suo quasi omonimo, Han Van Mergeeren, che nel secolo scorso non si limitò a copiare Vermeer, ma a mettere in circolazione opere “alla maniera di Vermeer”. I falsi “alla maniera di” sono i più insidiosi anche per occhi esperti.
Oggi i falsi di Mergeeren rivaleggiano per valore con quelli dell'antenato imitato.
La tecnica di Vermeer
Vermeer dipingeva con molta accuratezza: piccole pennellate accostate, colori con transizioni dall'ombra alla luce molto sfumate e quasi impercettibili.
Qualcuno sostiene che usasse la camera oscura, una sorta di arcano proiettore con lenti e specchi che proiettava l'immagine reale direttamente sulla tela.
Non ci sarebbe niente di strano, visto che grazie al progredire degli studi sull'ottica, lo stesso strumento veniva usato anche da Caravaggio.
Gli interni e gli arredi dei quadri di Vermeer sono dipinti con grande naturalezza: in questo spazio molto ben descritto, solitamente una stanza che prende luce da una finestra a sinistra, vengono collocati i “personaggi” colti in atteggiamenti quotidiani.
donna con brocca di late |
la ragazza e il cavaliere |
la lezione di musica |
ragazza con brocca |
Suonatrice di liuto (con orecchino di perla) |
La ragazza con il turbante
La ragazza con il turbante è un'opera bellissima perché è molto semplice: il ritratto di una ragazza con un gran turbante giallo e blu che guarda lo spettatore di tre quarti con un sorriso suadente.
Per il blu del turbante Vermeer non ha badato a spese: ha usato il prezioso blu di lapislazzuli. Studi dell'opera hanno permesso di riconoscere sullo sfondo orami invecchiato e di un nero uniforme, un colore verde, scuro, forse un tendaggio.
L'orecchino potrebbe essere di perla vera o coltivata: si è molto discusso sul fatto che la ragazza sembra avere un abbigliamento popolare, ma indossa un orecchino di perla, prerogativa degli aristocratici.
Per quel che si vede, potrebbe essere anche un orecchino cavo, una mezza sfera di argento.
Il gioiello compare anche in altre opere di Vermeer, come nel ritratto della ragazza con collana di perle e nella suonatrice di liuto.
ragazza con collana di perle (e orecchino) |
Ma chi era la ragazza con l'orecchino di perle?
Nessuno in particolare.
Veermer dipingeva quadri di genere, che piacevano ai suoi acquirenti. Tra questi, c'erano i cosiddetti “tronien” ritratti di personaggi idealizzati nella loro bellezza che rifletteva canoni estetici e non volti reali, genere molto in voga tra i pittori fiamminghi dell'epoca.
Anche per i tronien tuttavia i pittori erano soliti usare modelli e con undici figli, di certo a Vermeer i modelli non dovevano mancare.
ritratto di giovane (forse una delle figlie) |