E' il titolo con il quale è conosciuto un olio su tavola di Jan Van Eyck, conservato al Louvre.
Il dipinto
L'opera ritrae il Cancelliere di Borgogna e Brabante, Nicolas Rolin, potente consigliere e Ministro delle Finanze di Filippo il Buono, Duca di Borgogna.
Il cancelliere, protagonista e committente del quadro, è ritratto inginocchiato di fronte ad una Madonna vestita con uno sfarzoso abito rosso, colore riservato ai personaggi sacri, che tiene in braccio il bambino nudo in atto di benedizione.
Un piccolo angelo sta per posare una ricca e raffinata corona sulla testa della Madonna, a sottolineare la sacralità del momento.
La scena si svolge sotto un loggiato circondato da colonne riccamente decorate; raffinati decori si ripetono anche sul pavimento e sui cornicioni. Più in basso rispetto al loggiato si intravede un giardino chiuso un hortus clausus con gigli e rose.
Sullo sfondo una strada con un parapetto merlato che affaccia su un paesaggio con un fiume attraversato da un ponte, una isoletta al centro sovrastata da una abbazia, colline con campi coltivati, abitazioni. Sul ponte e tra le vie ci sono persone che attendono ai loro affari quotidiani.
Recenti analisi radiografiche hanno rivelato alcuni pentimenti dell'artista: una grossa borsa appesa alla cintura del cancelliere è stata eliminata e lo sguardo del bambino che prima volgeva verso il basso come la Madonna, è stato modificato: ora il Bambino benedicente guarda dritto il cancelliere.
Chi era Nicolas Rolin
Rolin era consigliere dei Duchi di Borgogna e loro Ministro delle Finanze, uomo di cultura, mecenate, ebbe un ruolo di primo piano nella stipula del Trattato di Arras che pacificò la Francia con la Borgogna e nel quale Carlo VII di Francia si impegnò ad importanti concessioni territoriali a favore del Duca di Borgogna; i legami con il Ducato di Borgogna consentirono al figlio di Rolin, Jean di diventare nel 1436, vescovo di Autun, loro città natale.
Qualche critico ha infatti creduto di riconoscere alcuni particolari della città di Autun nel paesaggio sullo sfondo anche se è molto probabile che si tratti di un paesaggio di pura fantasia che attinge a caratteristiche proprie di varie città fiamminghe.
La casa di Rolin è oggi adibita a museo.
Ma i contemporanei di Rolin avevano di lui una immagine poco edificante: lo consideravano un uomo rapace ed intrigante; sotto questa luce il dipinto appare quindi una pura ostentazione.
La ricchezza dei particolari, dal vestito dello stesso Rolin, un ricco broccato bordato di pelliccia, all'architettura, alla corona della Madonna che sembra un'opera di alta gioielleria, non fa altro che sottolineare lo status del committente.
Sullo sfondo vicino al parapetto, sotto le mani di Rolin giunte in atto devozionale, si intravedono dei pavoni, simboli di immortalità ed orgoglio, ulteriore sottolineatura della potenza del personaggio.
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particolare dell'abito di Rolin |
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particolare dell'abito della Madonna |
Il particolare nascosto
Ma c'è un particolare che fa riflettere su questa opera di propaganda messa in atto da Rolin e sono i due personaggi appoggiati al terrazzo merlato.
Hanno dei copricapo, uno scuro e l'altro rosso secondo la moda dell'epoca e stanno voltando le spalle alla scena; si disinteressano totalmente del gesto di Rolin e si perdono ad osservare quanto avviene sotto di loro sul fiume.
Non è da escludere che Van Eyck condividesse l'opinione comune sul conto di Nicolas Rolin; i pentimenti dell'artista rivelati dalle radiografie potrebbero essere se mai, richieste della committenza: non era infatti infrequente all'epoca che chi commissionava un'opera la esaminasse più volte nel corso del suo allestimento. Van Eyck quindi aderì alle richieste, ma volle comunque mantenere quella indipendenza di artista che, raffigurando i due passanti voltati e intenti ad osservare il paesaggio gli facevano inviare un lampante messaggio “caro Rolin, per quanto ricco e potente, tu per me non sei nessuno”.