Non stiamo parlando del maghetto ideato dalla scrittrice J.K.Rowling, ma del pittore olandese Paulus Potter, autore del quadro "Il toro" e anche lui, a modo suo, un mago.
Il quadro
Il dipinto in questione si trova alla Mauritshuis e ritrae una scena bucolica, di campagna con un giovane toro in primo piano.
Il quadro è già una eccezione per le sue dimensioni, 235,5x339 cm. Per rendere l’idea, la parete di un normale appartamento odierno, difficilmente lo potrebbe accogliere.
Di solito quadri di dimensioni così grandi erano riservati a soggetti religiosi che dovevano essere ospitati in ambienti grandi come chiese o conventi ed essere osservabili da lontano.
Qui invece è ritratta con stupefacente realismo, una scena di campagna: un contadino con la giacca un po’ lacera si affaccia da uno steccato su cui il pittore ha posto la propria firma “Paulus Potter 1647”. Il contadino è appoggiato a due alberi che si intrecciano a croce, un olivo e una quercia e osserva il suo bestiame: un montone, una pecora, un agnello, una vacca e un torello. Il quadro è infatti conosciuto come “il toro”.
C’è un significato simbolico nella composizione: quercia e olivo simboleggiano costanza e stabilità, la vacca è simbolo di prosperità.
In basso è dipinto un anfibio, qualcuno dice una rana, ma potrebbe trattarsi anche di un rospo smeraldino. Nel cielo sta volando un’allodola.
Rospo smeraldino |
Particolare con l’anfibio |
Il protagonista sembra essere il giovane toro, che pure ha qualcosa di magico. A ben osservarlo non è un vitello normale, ma una somma di tanti animali: gli esperti di bestiame vi hanno individuato animali di almeno quattro età diverse: le corna sono quelle di un animale di due anni, i denti di uno di quattro, il posteriore è quello di un animale giovane, le spalle di un toro adulto. Eppure non è che Potter non avesse mai visto un toro: era questo il suo genere di pittura, scene campestri con bestiame, soprattutto mucche e non gli si può imputare scarso realismo: non solo ha dipinto la bava sulla bocca del toro, i peli del muso della vacca, ma anche mosche e tafani che gli ronzano intorno. Eppure il suo toro è speciale, un animale magico, il toro ideale.
Particolare con le mosche |
L’autore
Paulus Potter nacque in Olanda nel 1625. Si formò presso il padre, pittore anche lui e vasaio. Fu un artista precoce, la sua prima opera venne compiuta a soli 15 anni e precocemente concluse la sua esistenza, nel 1654 a 28 anni, di tubercolosi. In così breve tempo dipinse 130 capolavori, il che, se non è magico, è comunque straordinario.
Da documenti rinvenuti si sa che la sua famiglia sostenne che si era consumato per il troppo lavoro.